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per i vivi e per i morti

Gesù disse: "Se uno non nasce di nuovo non può entrare nel Regno di Dio", significando come specificò in seguito, che il battesimo, come Lui aveva insegnato e al quale si era sottoposto tramite Giovanni Battista, è indispensabile per ottenere la salvezza.

Possiamo dire che insieme alle altre ordinanze sacre, spesso chiamate sacramenti, il battesimo è un mezzo insostituibile, in aggiunta al nostro buon comportamento e all'obbedienza alle Sue leggi, per il nostro progresso in questa vita e per quella a venire.

Siamo tutti d'accordo nel riconoscere in Dio gli attributi di giustizia, amore, misericordia nei confronti di tutti gli abitanti della terra, Sue creature e Suoi figli.

A questo punto sorge spontanea una domanda. Ci sono persone a cui non viene data la possibilità di battezzarsi? L'apostolo Paolo scrisse:" Come potranno battezzarsi senza aver creduto? Come crederanno se non v'è alcuno che predichi? Come insegneranno se non sono mandati?".

Pensiamo ora a coloro, pur contemporanei di Gesù Cristo, che abitavano in luoghi allora irraggiungibili,  a coloro che erano fuori dalla portata della voce dei predicatori; immaginiamo che pallida idea possano avere oggi di Gesù Cristo molti cinesi o australiani e perché no, anche italiani che siano stati allevati con insegnamenti che Lo ignoravano completamente. Potrebbero queste persone essere giudicate responsabili di scelta da un Dio giusto che conosce ogni cosa? E' chiaro comunque che queste persone, se avranno vissuto una vita retta secondo le loro conoscenze, dovranno pur ricevere il battesimo per accedere al Regno dei Cieli. Quando e come?

Dalle Sacre Scritture apprendiamo quanto segue.

L'apostolo Pietro spiegò che durante il tempo intercorso fra la morte e la resurrezione (una manciata di ore) il Salvatore, senza corpo fisico, cioè come spirito, raggiunse degli spiriti che erano appartenuti a persone già vissute sulla terra e aveva insegnato loro il Vangelo perché potessero accettarlo e pentirsi dei loro errori.

L'apostolo Paolo indirizza agli increduli membri della Chiesa di Corinto una domanda poco compresa dagli studiosi biblici: "Se i morti non risuscitano, perché vi fate battezzare per loro?".

Le dottrine cristiane restaurate tramite il profeta Joseph Smith chiariscono ampiamente questo argomento.

Saltando una parte del ragionamento ed evitando troppi riferimenti scritturali che non competono questa sede, passo a descrivere le attuali pratiche dei membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in merito a questo soggetto.

Diversi colleghi, interpellandomi in merito alle ferie, sentono parlare di un "viaggio al tempio" in quel di Berna, Svizzera. Altri sanno che sono impegnato in un grande lavoro di ricerca genealogica.

Bene, queste due attività sono strettamente connesse. Con i dati degli antenati posso recarmi al tempio, unico luogo dove le ordinanze sacre in favore di coloro che ci hanno preceduto, possono essere svolte. La persona vivente, dotata di corpo fisico, viene battezzata in favore di una persona morta, che ha lasciato il suo corpo fisico ed ora è uno spirito in attesa della risurrezione. Ci è stato insegnato che l'ordinanza in se stessa non salva nessuno, perché anche coloro che attendono il tempo della loro resurrezione sono liberi di scegliere, come siamo liberi noi qui, se accettare il Vangelo di Gesù Cristo e le relative ordinanze.

Spesso i giovani dai dodici ai diciotto anni si organizzano per compiere insieme questo servizio edificante. Risulta per loro una delle esperienze più belle della vita.

Questo foglio è piccolo. Io e la Chiesa tutta siamo a disposizione per fornirvi ulteriori dettagli su questo meraviglioso, affascinante e sacro argomento.