Le spedisco una lettera probabilmente inconsueta.
Se vorrà pubblicarla può senz’altro renderla anonima o
scrivere un nome fittizio. Il vero scopo è quello di
condividere un’esperienza positiva per contribuire ad
alimentare buone aspirazioni nei confronti della famiglia. Il
pomeriggo di S. Valentino avevo programmato con mia moglie una
piccola uscita. Al momento di salutare i figli questi ci dicono
di non rientrare prima delle ore 20. Qui gatta ci cova, pensai,
ma non seppi immaginare nulla di particolare. Al ritorno a casa,
alle 20 in punto, siamo invitati a pazientare qualche minuto in
giardino. Faceva un po’ freddo, ma abbiamo pensato di fare i
romantici vedendo il cielo stellato. Guarda caso scorgiamo una
scia luminosa e per quanto ci sia rimasto il dubbio se si sia
trattato di una stella cadente o di un satellite infrantosi
contro l’atmosfera, abbiamo comunque espresso un nostro
desiderio. Finalmente ci è stato consentito l’ingresso. Con
il secondo dei figli che ci ospitava e ci faceva da guida, siamo
stati introdotti nella sala, inusualmente illuminata. Cinque
candele disposte strategicamente creavano un ambiente caldo e
accogliente. Il tavolo, normalmente imbandito per sei persone
era un po’ sguarnito. Anzi, era dovizioso di particolari, ma
era apparecchiato solo per due persone, con le sedie poste di
fronte l’una all’altra. La cena era pronta e dopo avere
augurato buon appetito i quattro figli ci raccomandano di
chiamarci in caso di bisogno o alla fine del primo piatto.
Abbiamo offerto una semplice preghiera di ringraziamento per la
famiglia dopo di che i ragazzi raggiungono il piano di sopra.
Ancora meravigliati e mentre ci guardavamo negli occhi gustando
la sorpresa che ci era stata riservata, sentiamo musica
proveniente dal nostro stereo con l’esecuzione di dolci
canzoni d’amore, proprio quelle che piacciono a noi. E mentre
noi consumavamo lentamente la cena loro confabulavano
contentissimi per averci fatto felici. |