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serpente a sonagli

E’ conveniente raccogliere un serpente a sonagli infreddolito ed accoglierlo all’interno della propria camicia per riscaldarlo?

Mi dispiace doverlo ammettere, ma è la stessa cosa che succede quando per vari motivi ospitiamo nel nostro territorio nazionale persone di cultura islamica.

Io ne conosco tante;. Con molte di esse ho intrattenuto dei rapporti amichevoli, avuto scambi culturali e servizi reciproci; ma quando si entra nel campo della religione essi diventano spietati nemici.

In una circostanza che non posso descrivere alcuni di loro erano pronti a macchiarsi le mani di sangue e si sono lasciati coinvolgere in atti violenti, soltanto perché essi stessi e le loro famiglie di provenienza erano sotto la minaccia di morte se non avessero collaborato.

Non vorrei essere ostracista o razzista. Sta di fatto che preferirei che coloro che hanno questa mentalità capace di una metamorfosi così veloce e totalitaria, subdoli e potenziali minacce latenti sulla nostra civiltà, il nostro concetto di libertà e progresso, rimanessero nei loro paesi di origine.

So che tanti di loro sono brave persone, in apparenza. So che molti contribuiscono al lavoro nella nostra società e che sono venuti qui per cercare una vita finanziaria migliore. Io direi loro di sforzarsi di trovare forza e capacità, spirito di iniziativa per risolvere i loro problemi nella loro nazione. Io proibirei l’ingresso dei mussulmani in Italia.

Dovrebbe essere evidente la mancanza di reciprocità, sufficiente per farci capire che non ci sarà mai una piena integrazione, un profondo rispetto. Noi facciamo costruire loro grandi moschee e gli concediamo di adorare liberamente secondo la loro coscienza. Loro non ce lo permettono!

Qui si vestono come vogliono. Nei loro paesi noi non possiamo farlo!

Tranne che in alcuni comunicati ufficiali, la maggior parte delle popolazioni islamiche  hanno inneggiato con orgoglio e grande soddisfazione per la strage provocata negli Stati Uniti d’America.

L’organizzazione che ha prodotto questa catastrofe contava fra se elementi non solo infiltrati, ma addirittura conviventi con la popolazione statunitense, forse anche persone al di là di ogni sospetto, professionisti, studenti, uomini d’affari. Su chiunque di loro si potrebbe contare con la massima fiducia se ci si appellasse a loro nel nome di Allah.

Tutti pericolosi, uno più dell’altro. A volte non praticanti, ma sensibili al richiamo di natura religiosa.

Continueremo ingenuamente a circondarci e a far penetrare nel nostro tessuto questa cancrena?

Con rammarico,quasi arrendendomi ad una inevitabile realtà