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esperienze

Ovviamente alcune

guarigione
Ero militare a Roma.Sul finire delle riunioni di chiesa, che allora si tenevano in una sala di albergo, ero pronto per partire per raggiungere la mia città, ma un gran malessere sopravvenne, al punto da farmi temere di dover rinunciare al viaggio. Espressi la mia tristezza ad un fratello. Poi gli chiesi di impartirmi una benedizione. Guarii all'istante. Durante la benedizione il fratello mi disse che con la fede di guarire avrei fatto presto del bene a qualcuno.
Passeggiando per Taranto, mi chiesi se qualcuno potesse avere bisogno di me. Venne distintamente alla mia mente il viso di una sorella. Mi recai presso di lei. La trovai in preda ad una fortissima febbre. Dietro sua richiesta le unsi il capo e pronunciai alcune parole di conforto. Sentii la febbre uscire da lei e subito dopo si alzò vispa e contenta.

 

Majid

Ero nel pieno della mia attività missionaria in quel di Livorno. Andai al parco alla ricerca di qualche bella famiglia a cui esporre i principi del vangelo. Ne adocchiai subito una che si riparava sotto l'ombra di un albero e mi ci stavo avvicinando, quando avvertii nella mia mente: "vai indietro". Non riuscii a capacitarmi di questa strana sensazione. Cercai di ignorarla proseguendo il mio cammino verso la "famiglia felice", ma fui ancora raggiunto dal messaggio e ritenni doveroso, mio malgrado, ad indietreggiare in direzione del cancello di ingresso. Lo stava appena varcando un giovane ben vestito, capelli ricci, carnagione un po' scura. Notai nella sua mano destra un dizionario di lingua francese. Forte della mia conoscenza scolastica della lingua e animato da un impeto, mi rivolsi a lui in francese  salutandolo.

Seguì una lunga conversazione mentre scorrevamo fra le gabbie degli animali. Ben presto gli argomenti caddero sui profeti, sulla religione e sull'opera di Joseph Smith. Mi ascoltò con grande attenzione, o forse era solo rispetto, perchè dopo averlo invitato a visitare la chiesa lui disse risolutamente :"non mi interessa, sono mussulmano".

Mi caddero le braccia a terra. Fu comunque una bella esperienza ed una buona amicizia. Ci salutammo molto cordialmente.

Nella stessa settimana, di sabato, ero in chiesa intento ad installare un cartellone su di una mostra stradale, quando sentii suonare il campanello. Che sorpresa nel vedere il giovane tunisino. "Majid" esclamai "come mai qui?". Egli rispose senza esitare: "dovete insegnarmi della vostra religione".

Certo, ero contento, ma non spiegavo questo cambiamento. Ci pensò lui, ritenendo doveroso dover creare una premessa alla sua disponibilità ad essere istruito. Egli recitò quanto segue:

"Dopo averti lasciato nella mia mente rimbalzavano sempre le stesse parole..Gesù Cristo, Joseph Smith...Gesù Cristo...Joseph Smith..e queste mi hanno accompagnato in tutti i giorni che sono seguiti. Non ero più in grado di mangiare, di fare il bagno in mare, di dormire. Penso che il vostro messaggio venga da Dio, ed io sono pronto a seguirlo".

Majid fu battezzato una settimana dopo.

 

una chiave, a Pisa

"Dove è possibile duplicare una chiave?"

 

"Vada dritto. Troverà l'Upim. Lì c'è un laboratorio".

 

Lo ringraziai, ma non mi ritenni soddisfatto. Lui mi aveva fatto un favore ed io che avevo un grande valore da trasmettere me ne andavo così supinamente? Prima che si allontanasse mi presentai e gli chiesi se potessimo incontrarci per parlare del vangelo. Fu un po' titubante. Poi acconsentì e si congedò.

La domenica successiva lo vedemmo in chiesa, in anticipo sul nostro appuntamento. Lo avvicinammo, ma scusandosi proseguì perchè era in ritardo all'appuntamento con il presidente di ramo.

La faccia interrogativa fu evidente. Io ed il mio collega non avevamo bisogno di parlare. Dopo alcuni minuti uscì dalla chiesa evidentemente soddisfatto. Ci confermò l'appuntamento.

Corremmo subito dal presidente di ramo per essere edotti di tanta stranezza. Cos'era successo?"Sono sempre stato ateo ed in questo modo ho allevato la mia famiglia. Quando quel giovane si è presentato ho sentito delle parole nella mia mente. Non mi era mai successo, in quel tono poi..."ascolta questi missionari, te li mando io". Cos'era quella voce? Cosa stava succedendo? Improvvisamente sapevo che Dio esiste. E avevo appena invitato dei missionari nella mia casa.Come avrei potuto spiegare tutto ai miei figli?"

Era questo il cruccio che tanto impensieriva quell'uomo meraviglioso.

 

Giovanni Mattia Leonardo Francesco

Avevo ormai esaurito la ricerca sulle fonti disponibili. Non riuscivo a districarmi dalla confusione di dati in mio possesso e non sapevo chi realmente fosse il mio antenato. Si supponeva che fosse un notaio della metà del '700, così pensai bene di consultare l'archivio notarile.

Venti registri erano un po' tanti, comunque mi armai di pazienza e, di buona lena, cominciai a scorrere fra le pagine sperando di carpire notizie interessanti. Alcune folcloristiche, come le ricche dotazioni portate in matrimonio ( matarazzi, mucche etc.), difficoltà ad interpretare alcune scritture e basta. Tutto lì. Alzando le spalle stavo riponendo l'ultimo volume nel carrello per riportare tutti i registri al loro posto, ma ebbi il desiderio di riprenderlo. Ebbi il desiderio di vedere ancora e il successivo desiderio di andare alla terza pagina di copertina. Notai una scrittura, se pur elegante, diversa da quella delle annotazioni precedenti. Anche i paragrafi erano composti in modo diverso. " Oggi è passata da questa a miglior vita la mia adorata moglie...". E così via. Si trattava del registro personale di anagrafe del notaio Giovanni Mattia Leonardo Francesco Maldarizzi; nascite, morti e matrimoni erano scrupolosamente registrati. Appresi dunque della tristezza e della gioia di un uomo sposato tre volte con donne che gli hanno dato figli, che ha amato per tutta la vita. Solo una è a lui sopravvissuta.

 

questo matrimonio "s '' ha da fare"

LA SEGUENTE ESPERIENZA E' MOLTO SACRA. INVITEREI A LEGGERLA CON ESTREMA SERIETA' E FEDE

Con l'entusiasmo classico di chi è tornato dalla missione ci scoprimmo ben presto innamorati di un amore che non aveva motivo di non concretizzarsi in matrimonio. C'era solo un ostacolo: la fonte di reddito inesistente.

Per ben tre volte stabilimmo una data per convolare a giuste nozze, ma niente novità nel campo del lavoro. L'ultima era molto incoraggiante perché avevo avviato un'attività commerciale con degli amici, i quali mi avevano anche consentito di vagliare da me stesso se fosse il caso di prelevare qualche spicciolo per "la bisogna". Non mi sembrava però il momento adatto.

Una sera era molto intensamente stavo pregando per ricevere guida dal Signore in merito alle mie decisioni, quando improvvisamente vidi o percepii uno spirito, un personaggio adulto, il quale si rivolse a me quasi implorandomi di sposarci, perché se non lo avessimo fatto non avrebbe potuto nascere nella nostra famiglia.

Subito dopo mi ripresi con un solo chiaro obiettivo nella mente: prepararci per dare il benvenuto al candidato figlio!

Nel tempo ho cercato di individuare chi fra i miei quattro figli potesse essere colui che si era dichiarato dalla preesistenza, ma potrebbe essere ognuno di loro.

Ci sposammo prelevando 80.000 lire alla settimana, ma fummo felici fin dall'inizio.

 

dalle scritture

Alcuni giorni dopo il battesimo ebbi una bellissima esperienza leggendo le scritture, in particolare Dottrina e Alleanze. Mi sentii candidato come futuro missionario, cosa che, anche se in forme diverse, avevo sempre desiderato. Scrissi una lettera di quattro pagine ai missionari che stavano curando il mio progresso. Iniziai a risparmiare e a galvanizzare i miei coetanei in favore del compimento di una missione a tempo pieno. Sta di fatto che un po' di tempo dopo mi ritrovai in cammino verso il matrimonio non sapendo neanche perché, finché il fantomatico fratello Paoletti mise una pulce nel mio orecchio: "Ma non ti stavi preparando per la missione?". Incredibile, lo avevo dimenticato. Ne parlai con la mia fidanzata, ma l'argomento sembrava non destinato ad ulteriori sviluppi.

Decisi di pregare e digiunare per trattare l'argomento mettendomi sotto la luce divina. Mi privai del cibo come mai ho più fatto negli anni a venire, pregai intensamente e studiai le scritture alla ricerca di una risposta. Individuai nella imminente benedizione patriarcale una possibile conclusione alle mie ricerche, ma saggiamente scherzò un missionario :"Allora io sto peccando. Nella mia benedizione non si parla di missione!"

Il comandamento del Signore, espresso tramite i profeti moderni era molto chiaro. Lo conoscevo bene

perché ne ero stato sostenitore, ma mi sentivo intrappolato in una gabbia spirituale; ero accecato, incapace di distinguere. Dopo un mese di tentativi, iniziavo a dubitare di me stesso e della mia dignità di ricevere una risposta dal Signore.

Un giorno ero intento a leggere una sezione di Dottrina e Alleanze. Lo sguardo cadde su un riferimento che riportava ad uno specifico argomento. Lo ignorai perché non mi interessava. Girai pagina e continuai la lettura, ma non riuscivo a vedere le lettere. Mi venne ancora l'istinto di leggere il riferimento e di nuovo lo elusi. Finalmente mi giunse più forte, una terza volta. Decisi di vedere di cosa si trattasse. Il riferimento mi portò a D&A 6: 22-24 che recita : "E in verità io ti dico, se tu desideri una ulteriore testimonianza, rammenta la notte in cui tu gridasti a me nel tuo cuore per poter conoscere la verità di queste cose: Non sussurrai forse pace alla tua mente a questo riguardo? Quale più grande testimonianza puoi avere che da Dio? Ed ora ecco, tu hai ricevuto una testimonianza; poiché se Io ti ho detto cose che nessun uomo conosce, non hai forse ricevuto una testimonianza?"Il riferimento successivo mi rimandò a D&A 31: 3-5 che riporto qui di seguito:" Eleva il cuore e gioisci, poiché è giunta l'ora della tua missione; e la tua lingua sarà sciolta e tu dichiarerai buone novelle di grande allegrezza a questa generazione. Tu dichiarerai le cose che sono state rivelate al mio servitore Joseph Smith. Tu comincerai a predicare da questo momento, si a mietere nel campo che è già bianco, pronto ad essere bruciato. Impugna dunque la tua falce con tutta la tua anima, e i tuoi peccati ti sono perdonati, e sarai caricato di covoni sulla tua schiena, poiché il lavoratore è degno del suo salario. Perciò la tua famiglia vivrà".

Che parole forti,significative, confortanti e rassicuranti. Ero emozionato dai piedi ai capelli. Sentivo che erano parole del Signore rivolte direttamente a me. Avevo una seconda testimonianza che il mio dovere era di svolgere una missione a tempo pieno.