Estratti da Dottrina Mormone
(Mormon Doctrine)

 
scritto da Bruce R. McConkie

tradotti da Riccardo Maldarizzi

 ANGELI

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I messaggeri di Dio, quegli individui che Egli manda (spesso dalla Sua personale presenza nei mondi eterni) per portare i Suoi messaggi (Luca 1:11-38); per servire i Suoi figli (Atti 10:1-8, 30-32); per insegnare loro le dottrine di salvezza (Mosia 3); per chiamarli al pentimento (Moroni 7:31); per conferire loro il sacerdozio e le chiavi (D&A 13; 128:20-21); per salvarli in circostanze pericolose (1 Nefi 3:29-31; Daniele 6:22); per guidarli nello svolgimento del Suo lavoro (Genesi 24:7); per radunare i Suoi eletti negli ultimi giorni (Matteo 4:21); per eseguire tutte le funzioni relative al Suo lavoro (Moroni 7:29-33) – tali messaggeri sono chiamati angeli.

Questi messaggeri, agenti, angeli dell’Altissimo, sono scelti fra la Sua posterità e stanno essi stessi spingendosi innanzi nel percorso di progresso e salvezza, ognuno nella sua propria sfera. Servono il Signore come angeli, questi differenti tipi di esseri:

  1. Spiriti preesistenti. Prima che gli uomini fossero  posti su questa terra, ci fu una guerra in cielo. “Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone; e il dragone e i suoi angeli combatterono” (Apo 12:7). Gli angeli qui coinvolti erano figli di spirito del Padre. L’angelo che apparve ad Adamo, il primo uomo, e gli chiese perché egli offrisse sacrifici, fu probabilmente uno di quegli spiriti della preesistenza (Mosè 5:6-8), perché nessun angelo serve su questa terra se non coloro che ad essa appartengono (D&A 130:5), e prima di quel tempo nessuno era stato traslato o risorto.
  2. Esseri traslati. Molte persone giuste dei primi giorni della storia della terra, furono traslate (Versione ispirata Gen 14:26-36). Fra questi, Enoc e l’intera città di Sion (Mosè 7:18-69). Questi personaggi traslati divennero “angeli ministranti su molti pianeti” (Teachings p. 170). Senza dubbio molti angeli che servirono gli uomini giusti nei tempi antichi, erano esseri traslati. I tre nefiti, dopo la loro traslazione, divennero “come angeli di dio” (3 Nefi 28:30), ed hanno continuato a servire e ad apparire agli uomini mortali di tanto in tanto. Giovanni il rivelatore ministrò come essere traslato al Profeta e ad Oliver Cowdery in concomitanza con la restaurazione del Sacerdozio di Melchisedec (D&A 7; 27:12-13). E’ possibile che anche Paolo avesse in mente esseri traslati quando disse che “alcuni hanno ospitato degli angeli senza saperlo” (Ebrei 13:2).
  3. Spiriti di uomini giusti resi perfetti. Parte delle “innumerevoli compagnie di angeli nei luoghi celesti” sono “spiriti di uomini giusti resi perfetti” (D&A 76: 66-69; Ebrei 12:22-24). Questi sono gli spiriti di uomini che hanno conquistato la loro salvezza, ma sono in attesa del giorno della resurrezione (D&A 129).
  4. Personaggi risorti. Dall’elevazione di nostro Signore dalla tomba si registrano molte occasioni di servizio da parte di angeli  risorti (Matteo 27:52-53; Helaman 14:25). Questi angeli dotati di corpo di carne ed ossa (D&A 129) hanno svolto un ruolo indispensabile nella restaurazione del vangelo. Pietro, Giacomo e Giovanni (D&A 27:12-13; 128:20), Giovanni Battista (D&A 13), Moroni, Michele, Gabriele, Raffaele (D&A 128:20-21), Mosè, Eliseo ed Elia (D&A 110:11-16; 133:54-55), tutti vennero sulla terra come personaggi risorti per conferire di nuovo agli uomini le loro chiavi, poteri ed autorità. Mosè ed Elia, che in primo luogo  erano stati traslati “furono con Cristo nella Sua risurrezione” (D&A 133:55). Di questi angeli e di altri di simile rettitudine, la rivelazione dice:” Allora gli angeli saranno coronati di gloria della Sua potenza e i santi saranno riempiti della Sua gloria e riceveranno la loro eredità e saranno resi uguali a Lui” (D&A 88:107), intendendo che questi santi e angeli degni riceveranno l’esaltazione. Essi saranno dei. Ma, quegli angeli che non osservarono la pienezza delle leggi del vangelo, dopo la loro risurrezione, continueranno ad essere “angeli di Dio per sempre ed in eterno”. Essi saranno “angeli ministranti, per servire coloro che saranno degni di un ben maggiore peso di gloria eterna” (D&A 132:16-17).
  5. Uomini mortali giusti. Nelle rivelazioni, anche alcuni uomini mortali giusti sono denominati angeli. La versione di Re Giacomo dà un resoconto di “due angeli” che salvano Lot da Sodoma. Nel racconto, questi angeli sono chiamati “uomini” e così li consideravano gli abitanti di Sodoma (Genesi 19). La Versione Ispirata afferma invece che si trattava di “tre angeli” e che questi “angeli di Dio” erano in realtà “uomini santi” (Versione Ispirata Genesi 19). Anche nella versione di Re Giacomo si menzionano le parole del Signore  che dice “Scrivi all’angelo della chiesa di Efeso” (Apo 2:1), destinando il messaggio scritto al vescovo o all’anziano presiedente, designando tale individuo come un angelo (Apo 2:8, 12,18; 3:1,7,14). Nella Versione Ispirata questo inconsueto uso della parola angelo viene sostituito in modo da leggere “Scrivi al servitore della chiesa di Efeso” (Versione Ispirata, Apo 2:1,8,12,18; 3:1,7,14). Questa espressione è più consona con il modo in cui usiamo le parole oggi.